Diari Giapponesi - 11 ottobre 2007 - Kamakura: Kotoku-in e il Daibutsu

Il Kotoku-In non è un tempio molto grande, ma sembra costruito apposta per offrire rifugio al suo grande, silenzioso ospite bronzeo.

Appena varcato l'ingresso e salita una scalinata si arriva ad uno spiazzo, una sorta di corte interna che circonda, abbracciandola, la statua che ritrae il Buddha in meditazione, che con i suoi oltre 13 metri di altezza, domina il resto dell'ambiente.

L'origine del monumento risale al 1252, nel cuore del periodo Kamakura, quando la cittadina fu per breve tempo capitale del Giappone. Si racconta che quando fu ricostruito il Daibutsu (大仏) del tempio Todai-ji di Nara, il fondatore dello shogunato di Kamakura, Minamoto no Yoritomo decise che una statua simile avrebbe dovuto troneggiare anche nella sua Kamakura. Era il 1195 e Yoritomo non vide mai compiuta l'opera da lui tanto desiderata, morì infatti nel 1199. La realizzazione della statua, si dice, fu frutto dell'ostinazione di una sua dama di corte, Inada, che incaricò il monaco Joko di viaggiare per tutto il Giappone allo scopo di raccogliere aiuti e donazioni per il progetto. Dopo la morte di Minamoto no Yoritomo, infatti, la famiglia Hojo, da cui era nata sua moglie, assunse la reggenza di Kamakura e rifiutò di fornire aiuto economico per la costruzione della statua perchè questa avrebbe ritratto un Amida Buddha, venerato dalla setta buddista Jodo, mentre la famiglia Hojo sosteneva il buddismo Zen.

Joko riuscì a raccogliere abbastanza denaro da costruire una statua lignea assai più grande di quella attuale intorno agli anni '40 del 1200, ma questa fu ben presto distrutta durante una tempesta. Ancora una volta, fu la volontà di Inada e di Joko a dar vita al progetto per la statua attuale che, grazie all'opera dell'artista del bronzo Hisatomo Tanji, vide la luce nel 1252.
Ancora oggi dovrebbe esistere un cenotafio che ricorda l'impegno di Inada perchè il Daibutsu prendesse forma; io però non l'ho visto (o, più semplicemente, non l'ho riconosciuto).
Dinanzi al Grande Buddha, eretto su un grande piedistallo cavo da cui si può entrare dentro la statua, si trova un braciere dove i fedeli bruciano incenso prima di dedicargli una preghiera.

Alle spalle e sul lato sinistro della statua si trovano alcuni edifici che ospitano alcune panche per riposarsi, dei servizi ed l'immancabile negozietto di souvenir.
La cosa più curiosa che abbiamo visto però è stato un paio di "ciabatte" in legno / paglia a misura della statua.


Vederle così, in fotografia, non rende l'idea. Queste calzature supereranno quasi sicuramente i due metri di altezza!!
Come ho scritto sopra, l'ambiente sembra in qualche modo costruito intorno al Daibutsu, e forse è così. Ma va detto che in origine la statua era ospitata dentro la sala chiusa e solo dopo che questa fu spazzata via da uno tsunami nel 1498 venne spostata all'esterno.

L'ingresso al tempio costa 200 yen, e l'ingresso all'interno della statua 20, ma non è uno spettacolo particolarmente affascinante (forse per questo costa così poco).

Diversamente da alcuni più solenni tempi di Kyoto, l'atmosfera al Kotoku-In dava l'idea di un'esperienza più vivace e rilassata. Il sereno vociare di scolaresche e turisti non disturbava chi voleva pregare e dava vita a quel piccolo luogo.

Ci trattenemmo un pò sulle spartane panche del tempio, poi prendemmo la strada, la prefetturale 32, verso il tempio Hase attraversando una lunga strada costeggiata da bancarelle di dolci e piccoli oggetti per turisti.






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About Andrea Castello

Time traveller, dev, Rory's dad, old surrealist guy from Sardegna, Italia
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