Diari Giapponesi - 11 Ottobre 2007 - Kamakura - Intro

La stazione di Kamakura era molto diversa da quelle a cui ci eravamo abituati in quella prima settimana di Giappone. Più simile a quelle delle nostre cittadine, poco invasiva e meno frenetica. Se vogliamo, una sorta di biglietto da visita della città, delle dimensioni paragonabili a quelle di Cagliari.

Il poco che sapevamo di Kamakura proveniva da un breve conversazione che scambiai con una ragazza giapponese che collabora con l'azienda per cui lavoravo all'epoca, Sayaka, e da una guida sul Giappone che avevo comprato negli anni '90 (questo la dice lunga su quanto stessimo attendendo questo viaggio). Sayaka mi consigliò di visitare innanzitutto il Daibutsu, la grande statua di Amida Budda di Kamakura, che si trova nel tempio Kotoku-in (高徳院).

Arrivando in treno da Tokyo, la cosa più normale da fare sarebbe scendere tre stazioni dopo Kamakura, alla stazione Hase e da lì risalire verso nord per circa 600 metri.
Noi, che non sapevamo dove scendere e non avevamo mappe, decidemmo di scendere a Kamakura e seguire i cartelli delle indicazioni turistiche, il che ci portò a tagliare buona parte di Kamakura, per un percorso di oltre un kilometro e mezzo!


Questo percorso aggiuntivo lungo le colline, però, ci ha fatto capire quanto lontane siano le tre grandi metropoli dal resto del Giappone, quanto luoghi come Kamakura siano più rispettosi della natura e vivibili, nei limiti che può imporre una cittadina di duecentomila abitanti o poco meno.

Le principali arterie periferiche attraversano le pendici boscose dei colli e i quartieri residenziali si affacciano su di esse senza invaderle.

Non sono mancate alcune curiosità, come questa "Ferrari" (in realtà una Nissan Figaro) dall'aspetto simpatico e cartoonoso come solo la nostra vecchia 500 poteva avere.

























Ed eccola qui, sempre fuori a far bella mostra di se, sempre nello stesso parcheggio (suppongo sia di proprietà), grazie al cui posizionamento sono riuscito a ricostruire a posteriori tutto il percorso fatto.
















Al termine di questa stradina, sulla sinistra, trovammo l'ingresso del Kotoku-In, dove ci aspettava il Grande Buddha di Kamakura, uno dei monumenti bronzei più imponenti del Giappone.
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About Andrea Castello

Time traveller, dev, Rory's dad, old surrealist guy from Sardegna, Italia
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