Diari Giapponesi - 9 Ottobre 2007 - Akihabara!! - parte prima

Dopo aver preso confidenza con la nostra stanza a là giapponese, ed avendo un certo languorino causato dall'ora di pranzo, abbiamo deciso di uscire ed iniziare a girare un po' Tokyo. Senza una particolare meta, e pensando che avremmo deciso tutto una volta arrivati a una vicina stazione della metro, abbiamo iniziato a camminare...cercando di ricordare bene l'itinerario dal ryokan alla stazione.

Il tragitto dal nostro ryokan in Bunkyo-ku ad Akihabara è breve: una sola fermata di metro. Inutile dire che, come spesso è accaduto nel viaggio, a furia di girovagare, ci siamo accorti di aver fatto l'intero tragitto a piedi!


Visualizzazione ingrandita della mappa
Cammina cammina, finiamo in una strada abbastanza larga, ricca di caffè, banche, negozi.

La fame e la sete la fanno da padroni, quindi il primo pensiero è mettere qualcosa nello stomaco, qualunque cosa sia!! All'angolo della strada c'è una grande caffetteria dall'insegna rossa ed il nome italiano: Caffè veloce. Incuranti del "pericolo" che spesso si cela nei nomi di locali italiani all'estero entriamo e ci accomodiamo.
Il posto è decisamente carino. Tanto rosso. Abbastanza minimalista. Grandi vetrate. Ordiamo dei paninetti. Poi una fetta di dolce. Fede prende una di queste bevande tipiche delle grandi catene come Starbucks mentre io azzardo un espresso e....incredibile! Sa di espresso!

Usciamo dal Caffè Veloce con bocca e spirito rinfrancati e ci decidiamo a capire dove siamo. Dando una veloce occhiata capiamo di essere in uno dei molti incroci della Chuo-dori. Ora, più fortuna di così non avremmo potuto avere: la Chuo dori, per coloro che non hanno molto interesse per Tokyo, è un'enorme arteria che taglia alcuni dei più importanti quartieri della città come Akihabara e Ginza. Diamo un'occhiata alla mappa per cercare di capire quale direzioni ci conviene prenderem quando scopriamo di essere a poco meno di un chilometro dalla Electric town di Akihabara, regno di tutti gli appassionati di tecnologia, oltre che di manga e anime.


Si va, allora!
Non passa molto prima che si inizino ad intravedere le prime insegne ed i primi cartelli che celebrano l'elettronica.

Un palazzone con l'insegna della Taito, famosa azienda di videogiochi, è uno dei primi colpi d'occhio ad attirarmi.

Subito dopo inanelliamo un filotto di negozi all'insegna della nostalgia.
Il primo è 
Toys Golden Age, che come recita il nome è tutto dedicato a giocattoli dell'epoca d'oro dell'animazione giapponese (anni '70 e '80 soprattutto).Goldrake/Grendizer, Gozzilla/Gojira, Ultraman, Mazinger e soci la fanno da padroni!

Mentre curiosavamo all'interno del negozio, tra vecchi 
Cavalieri dello Zodiaco (Saint Seya) e pupazzetti di personaggi di Dragonball, ecco giungere al nostro orecchio l'ineffabile musica di una voce italiana, che dava lusto al nostro bel paese. Questa persona, rivolgendosi al commesso del negozio (peraltro abbastanza a digiuno anche di inglese), intonava in un imperioso italian-lombardo: "Noooo, non questo!! Voglio l'EVA-01! T'heet capii? E-VA-ZE-RO-U-NO!". Ah! L'italico otaku fuori dai confini! A questo punto, deliziati da tanta performance abbiamo preferito abbandonare il negozio per dirigerci verso un gruppetto di negozi vicini, tutti dedicati al retrogaming!

Questi negozietti sono in genere stretti e letteralmente zeppi di roba, come si può vedere nelle foto. In questi luoghi, anche per ragioni anagrafiche, è strapieno di vecchi giochi Nintendo, in particolare le console Famicom e Super Famicom (da noi, Ninetendo e Super Nintendo) con relative cartucce, oltre alle varie incarnazioni del Game Boy. Quest'aria da vecchio bazar, pieno di oggetti coloratissimi che riportano all'infanzia può davvero dare alla testa!

(Retrogaming photos by Sifter, see them on Flickr, and see the small one in real size here)

I prezzi di questa vecchia roba sono davvero abbordabili e, se non avessi avuto altre idee, probabilmente avrei fatto qualche spesuccia in ricordo dei vecchi tempi!! (Yoshi's Island, dove sei?).
Non mancavano, come è logico, i prodotto dell'antico concorrente di Nintendo, ossia 
Sega, con le sue vecchie console, dal vecchio Master system in su, compreso l'ormai introvabile Game Gear. Non mancavano i prodotti da super otaku, arrivati in Italia un po' in sordina come il PC Engine!


Qui sotto, un'intera parete di cartucce usate per il Nintendo!
Ho visitato vari negozi, ma uno dei più famosi, quello nelle foto, è il Super Potato, facilmente riconoscibile e famosa per avere niente meno che Super Mario sulla facciata del negozio!!

Chissà perché ho il sospetto che la cosa non incontrerebbe il favore dei nostri piani regolatori!!
(Photo by Kirainet, see the original here)
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About Andrea Castello

Time traveller, dev, Rory's dad, old surrealist guy from Sardegna, Italia
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